da “Sinopia per
appunti, 1997
In memoriam
desiderio
inevaso di vederti. Dove sei?
S’incruna già sottile
il filo della voce
e purpureo l’ibisco
bacca di bocca di buccola imbucata
si dispone
Domanda
Dove ti trovo per ritrovarti?
Nei rari film che ti somigliano
in una foto
– una biglia
inviata
con dedica d’abbaglio –
E nel grande lago
spianato in mezzo ai giunchi
cuore del corpo caldo
da “Versi
alfabetici”, 2004
La luna e la lente
La luna sempre vidi come ovale
un po’ per poesia un po’ per
miopia.
Alfine misi l’occhiale:
ed era tonda bella un poco pia.
Corridoio laterale
Ma l’aria
tra avvolgibili e doppi vetri
antiurto e antifurto
insinua rilievi al chiuso
pulviscolo scheggiato
deposito minuscolo
bruscolo inusitato
perlato frustolo
(Lunghi i respiri
non più celati insani
desiri)
Pornotipia
adulazioni a raffica
parte sincere parte in tornaconto
tutte in braciere
tracocente tracotante
trottolina rotellina
ancillare parcellare
ondivaga nottivaga
schedulare particulare
incensamento
fonico
e lisciamento conico
lustra sviolinata
ultra saponata
croco su maglia
fuoco di paglia
Lettera da un otto marzo
il cuore sradicato
o il ritrovarsi simili – al sole
sulla neve –
ad unire quasi per scherzo
i passi sul selciato?
(Le confidenze a voce di sussurro
tra platani d’ovatta per la nebbia
lungo la strada aerei discorsi
a tavola diviso il pane e il
vino).
Pure non siamo
uguali.
Teso a confermare ancora i ruoli,
tu;
io, di troppo qualche fiero
orgoglio,
fiera per ore limpide di assenze.
Forse è la paura,
nel rifiuto imprevisto di ordini
reciproci?
Allora, dimmi, se puoi, se come
quando
cose e parole ascolterai,
tue di me.
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Maria
Lenti
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È nata a Urbino e qui vive. Già
docente di lettere, dal 1994 al 2001 è
stata deputata al
parlamento italiano per rifondazione
comunista. Ha pubblicato raccolte
poetiche [Un altro tempo
(1972), Albero e foglia
(1982), Sinopia per appunti
(1997), Versi alfabetici
(2004)], poesie in edizioni d’arte, un
poemetto - Il gatto
nell’armadio (2005), sette poesie
nell’ Almanacco Odradek , a
cura di F. Muzzioli e M. Lunetta
(2006). E racconti: Passi
variati (2003), Due ritmi
una voce (2006), Le ore di
Jonella in Nate a lavorare,
a cura di M. Jatosti (2006), in
riviste: Giustina,
Nostromo sull’81, Neve,
Anni sessanta.
Saggi, recensioni, interventi critici
si trovano in volumi collettanei,
in riviste e su alcuni quotidiani (dal
1976 a tutt’oggi). Ha curato, con G. De
Santi e R. Rossini, il volume
Perché Pasolini (Guaraldi, 1978 |
da
“Frammenti ricomposti”
in
Almanacco Odradek, 2006
(coloritura)
si sono messi a
colorare
come pazzi
…chi vuol correre
il bianco
è spinto a razzo
tallonato riverito
concertato
avvelenato
sterpazzolato
lusingato
di stendardi e di
riguardi
ah, gli azzardi
mancati
sempre pensati mai
avanzati
(chiasmo)
ancora insistono
gli aerei
gli aerei ancora
uccidono
e le granate come
crepitano
come scoppiano
altri arnesi
sabbia non è
deserto o steppa
(qui è la vita
microrganica silente
pulsare di
granelli infinitesimi
di anellini occhi
zampettini)
deserto è landa
sabbiosa di corpi
bruciati
crivellati abbandonati
di dolore
avvoltolati d’innocenza
sotto strisciate
stelle danarose
avide
di rose
del deserto
(finale
di canto)
pretendi ancora un canto
dopo tanto
tanto sai che,
celato, sempre vive
un po’ come il
proverbio con la neve
…e se ne ride,
invece, la persona
maschera sì oppure
figurina
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